Il gonfiaggio degli pneumatici con azoto, così come con miscele di gas inerti, è una prestazione che viene fornita dal gommista da una decina di anni a questa parte. Un tempo, l’azoto era piuttosto segreto per la normale commercializzazione, perché era adottato soltanto in gare di Formula 1 e per le gomme di aerei. È stato introdotto nelle officine più o meno intorno al 2001.

Per gonfiare le gomme con l’azoto bisogna sollevare l’auto da terra, utilizzando un sollevatore meccanico, sgonfiare tutte le gomme, rimettere il meccanismo interno della valvola. Si procede con il gonfiaggio fino a raggiungere la pressione raccomandata dal costruttore del veicolo (identificabile sul libretto di uso e manutenzione).
Gonfiare gli pneumatici con azoto: come fare
Come dicevamo precedentemente, l’azoto è un gas inerte. E’ più leggero dell’aria, privo di ossigeno, impurità ed umidità, ecco il motivo per cui si consiglia per gli pneumatici da strada, ma non per tutti e dopo spiegheremo il perché. Nei periodi estivi molto caldi, quando la temperatura dell’asfalto è di parecchi gradi centigradi, gli pneumatici subiscono uno stress termico enorme, dovuto allo sforzo meccanico di attrito sulla superficie stradale. Avrebbero, quindi, bisogno di un minimo di raffreddamento. L’azoto serve proprio a raffreddare la gomma internamente, in maniera tale che non raggiunga una temperatura assai elevata da comportare rotture o scoppi in utilizzazione.
Ma quando è utile tutto ciò? Il gonfiaggio con miscele di azoto non è raccomandabile per tutti gli pneumatici e per tutti i veicoli. Ad esempio, piccole auto utilitarie di piccola e media cilindrata, viaggianti spesso solo in città, ma soprattutto molto leggere di peso, non hanno bisogno di questo gas. Il motivo è che già sono molto leggere. Un ulteriore alleggerimento con l’azoto, andrebbe ad agire sulle manovre di sterzo, che risulterebbero così molto sensibili, tanto da rendere instabile l’auto. Per quanto detto, quindi l’azoto è raccomandabile su vettura di grande peso, grande cilindrata, ma soprattutto molto veloci su strada. Può essere il caso di gonfiare gli pneumatici con azoto di quei mezzi pesanti che lavorano in cave di pietra e cantieri edilizi e che evidentemente subiscono un notevole stress meccanico da fatica.
L’azoto anche in inverno?
Purtroppo l’azoto è raccomandabile soltanto nei caldi periodi estivi e non certamente in inverno. Durante tale stagione, le strade sono già di per sé fredde, spesso bagnate da acqua piovana e ghiacciate dalla neve. L’azoto nelle gomme andrebbe a diminuire ulteriormente la temperatura interna degli pneumatici, causando non pochi problemi tecnici, tra cui scarsa tenuta di strada, insufficiente riscaldamento della mescola del battistrada (scarso grip) e sbandamenti, soprattutto ad elevate velocità. Non è consigliabile, quindi, gonfiare pneumatici con azoto in inverno.
L’azoto è controproducente certamente in pneumatici con eccessiva vecchiaia e porosità della carcassa, battistrada con grosse lesioni, tagli profondi, su cerchi molto arrugginiti aventi valvole deteriorate e screpolate. Come già detto in precedenza, essendo un gas più leggero dell’aria, con tali inconvenienti farebbe sgonfiare le gomme ancora più in fretta. Dobbiamo sempre controllare la pressione degli pneumatici almeno una volta al mese, a prescindere se effettuata con azoto o con aria normale.
Come si identifica l’azoto?
Il gonfiaggio ad azoto dal gommista avviene attraverso le valvole dei cappuccetti colorati (verdi, rossi, gialli oppure blu) e installando un piccolo adesivo all’interno della portiera dell’auto, recante i seguenti dati: la data di gonfiaggio, la temperatura esterna. Per piccoli rabbocchi di azoto, si può utilizzare anche la normale aria compressa.
Qualche altro fabbricante, invece, consiglia di riparare lo pneumatico Run Flat una sola volta, sempre che sia stato ovviamente controllato internamente prima di eseguire l’operazione.
