Su Trovagomme.it vengono commercializzate solo gomme con DOT recenti. I nostri pneumatici sono tra i più recenti che potete trovare sul mercato italiano ed europeo. Acquistiamo direttamente dalle case produttrici o dai più grossi distributori di pneumatici europei. In alcuni casi, le consegne ai nostri magazzini avvengono direttamente dagli stabilimenti di produzione.

Quando riceverai gli pneumatici che ci hai ordinato, troverai sulla fascia laterale degli stessi, a fianco alla sigla DOT, la loro data di fabbricazione. La data di produzione è espressa in quattro cifre. Le prime due indicano la settimana dell’anno in cui esso è stato prodotto, le ultime due cifre indicano l’anno di fabbricazione.

Avendo più di 2 Milioni di pneumatici a magazzino dislocati su più depositi, risulta per noi impossibile determinare il DOT di ogni singolo pneumatico. Il nostro sistema di carico (al momento dell’arrivo degli pneumatici dai rispettivi fornitori nei nostri magazzini) presenta un severo processo di controllo che verifica che non siano presenti DOT obsoleti. La rotazione veloce dei prodotti poi, garantisce ulteriormente che gli pneumatici venduti siano di recente fabbricazione.

Le case produttrici considerano uno pneumatico “recente” quello riporta una data di produzione non superiore ai 36 mesi dalla data di acquisto.

Cos’è il dot? Guida informativa

Negli ultimi anni c’è stata un’impennata di domande e di richieste sui DOT di pneumatici prima di procedere all’acquisto. Da esperti del settore e forti di una lunga esperienza, ci rendiamo conto che in pochi conoscono realmente il significato di questo argomento. Abbiamo così deciso di fornire una guida definitiva e dettagliata che possa fare chiarezza.

In questa guida tratteremo il DOT in tutti i suoi aspetti e più precisamente:
– Normativo
– Sicurezza

A differenza delle tante guide pubblicate sui siti che vendono gomme, abbiamo voluto dare un valore aggiunto andando ad intervistare un vero esperto del settore: il pilota e collaudatore GIAMPAOLO TENCHINI.

ASPETTO NORMATIVO

Molti confondono la data di fabbricazione con la sigla DOT: sono due marcature ben diverse tra loro, sia per contenuto tecnico che per valenza normativa. La prima è una marcatura obbligatoria nell’Unione Europea, mentre il DOT è richiesto per il solo mercato USA. Comunque, in entrambi i casi, queste marcature non hanno alcuna attinenza specifica né con la durata del prodotto, né con la sua sicurezza. A conferma di ciò, recentemente, la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), la severa amministrazione nazionale degli Stati Uniti per la sicurezza del traffico nazionale, ha dichiarato che “non è necessario aggiungere un requisito legato all’invecchiamento dello pneumatico, ai suoi standard di sicurezza” per tre ragioni:

– gli attuali standard di sicurezza hanno reso le gomme più sicure;
– i pneumatici montati sulle vetture si comportano sempre meglio, come dimostrato dai più recenti dati relativi agli incidenti;
– i TPMS (i sistemi di monitoraggio della pressione) hanno aiutato, ed aiuteranno sempre di più gli automobilisti, ad accorgersi dei problemi legati al sottogonfiaggio

SICUREZZA

La marcatura DOT indica che lo pneumatico è conforme agli standard di sicurezza del Dipartimento dei Trasporti Americano e contiene alcune informazioni importanti come il codice dello stabilimento di produzione (utile in caso di eventuali richiami), la misura del pneumatico, il codice prodotto del costruttore e la data di produzione. L’indicazione della data di fabbricazione sullo pneumatico è prevista anche dai regolamenti ECE/ONU in vigore.

L’immagine di esempio qui di seguito  contiene come terzo gruppo alfanumerico 2513 che significa 25° settimana – anno 2013.

DOT presente sul pneumatico
DOT presente sul pneumatico

Assogomma e Federpneus, a fronte delle sempre più frequenti richieste da parte degli automobilisti, hanno deciso di fare il punto e chiarire ufficialmente che non c’è alcuna correlazione tra data di fabbricazione, durata e sicurezza degli pneumatici. Già in passato, in più occasioni, Assogomma aveva spiegato che la data di fabbricazione o di produzione non è un’informazione che ha una diretta correlazione né con la durata, né con la sicurezza del prodotto. Infatti, la data di fabbricazione, che deve essere riportata obbligatoriamente sul fianco degli pneumatici, serve al Costruttore e NON all’utilizzatore finale per poter rintracciare un intero lotto di produzione nel caso di necessità specifiche.

Quanto dura uno pneumatico?

A parità di prodotto, la durata è principalmente influenzata da due fattori. Il primo riguarda le condizioni di utilizzo, ovvero la combinazione tra stile di guida e veicolo sul quale lo pneumatico è montato. Più dettagliatamente, s’intendono carichi, velocità, mantenimento delle pressioni di gonfiaggio, tipologia e condizioni delle strade, urti dovuti a buche/marciapiedi, esposizione ad agenti atmosferici (sole, acqua, ecc.).

Il secondo concerne lo stato di conservazione direttamente correlato al corretto immagazzinamento. Più dettagliatamente, si intendono tutti quei fattori che possono influire sull’invecchiamento del prodotto: temperatura, umidità, fonti di calore, luce e raggi ultravioletti, contatto o vicinanza con altre sostanze quali solventi, idrocarburi, olii e grassi, ecc.

La durata di uno pneumatico” – afferma Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma – “dipende da una serie di elementi diversi, non prevedibili all’atto della produzione, e quindi non è possibile determinarla preventivamente. Infatti, a livello normativo, non esistono prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla data di fabbricazione, né effetti sulle condizioni commerciali. Di conseguenza alcuni recenti articoli sull’argomento risultano essere privi di fondamento”.

Da decine d’anni vengono definite specifiche raccomandazioni europee (ETRTO), consultabili e scaricabili nella pagina “Legislazione” di PneusNews.it, che forniscono precise indicazioni per ottimizzare le condizioni di immagazzinamento. Queste raccomandazioni sono seguite scrupolosamente dalle aziende leader nella produzione di pneumatici che investono ingenti risorse non solo in ricerca, per migliorare il prodotto ai fini prestazionali, ma anche per assicurare nel tempo elevati standard di sicurezza stradale.

“I rivenditori specialisti, ovvero i gommisti,” – dice Renzo Servadei, Direttore di Federpneus – “devono rispettare scrupolosamente queste raccomandazioni fornendo un servizio di manutenzione di qualità, cioè impiegando attrezzature idonee e opportunamente controllate, unitamente ad una professionalità specifica nel campo.”

Per queste ragioni, Assogomma e Federpneus invitano a fare riferimento a marchi di pneumatici di aziende leader ed a rivolgersi a professionisti del montaggio/smontaggio gomme, così da avere prodotti e servizi di qualità che durano nel tempo a prescindere dalla loro data di fabbricazione.
Sono invece da evitare acquisti di prodotti di dubbia provenienza e qualità, spesso venduti senza prova d’acquisto e quindi privi di garanzia legale, così come montaggi effettuati da soggetti improvvisati o addirittura “fai da te”, che possono dare luogo a seri problemi di sicurezza.

Dot Pneumatici Moto: l’opinione di Marco Verona

Riportiamo qui di seguito la dichiarazione del Dott. Marco Verona, Direttore Qualità Pirelli, divisione moto apparsa su un articolo pubblicato dalla rivista specializzata Motociclismo.

“Se uno pneumatico è stato immagazzinato correttamente è sicuramente utilizzabile anche dopo diversi anni. Si sentono discussioni inutilmente accalorate sulla “freschezza” della mescola. In realtà le gomme contengono sostanze che ne stabilizzano la composizione chimica per anni, se correttamente immagazzinate. Dunque, lo pneumatico non scade. Se ben immagazzinato può essere usato anche dopo diversi anni dalla sua fabbricazione.
Non credo che la discussione sia se dopo 7 anni la gomma ancora è buona. La discussione immagino è se dopo 2 o 3 anni la gomma è buona. E la risposta è assolutamente sì (salvo immagazzinamento corretto). Senza decadimento avvertibile di prestazione.

Aggiungo altre due considerazioni:

1) Uno pneumatico di 5/6 anni fa è stato quasi sicuramente sostituito da una versione più recente, visto che mediamente il ciclo di vita di una prodotto di questo genere è di 4/5 anni. Ad esempio il Diablo lanciato nel 2002 è stato sostituito dal Diablo Rosso nel 2008 che a sua volta è stato sostituito dal Diablo Rosso II nel 2011.

2) La tecnologia progredisce, le normative cambiano. Significa che le tecnologie di produzione di 5 anni fa, ad esempio, così come i materiali utilizzati, sono in parte cambiati. Dunque la stessa gomma di 5 anni fa può avere differenze prestazionali, non necessariamente peggiorative, rispetto a una prodotta recentemente. Questo incide molto di più dell’invecchiamento della gomma.
Con dei test si potrebbe dimostrare. Possiamo prendere prodotti identici (nostri o della concorrenza) che hanno solo una differenza di DOT e misurare la differenza di prestazione. Vedrete che dove esiste una differenza (in positivo o in negativo) è perché è intervenuta una modifica costruttiva o di materiali nel frattempo, non certo per l’invecchiamento”.

TCS: cosa dice il Touring Club Svizzero

Il Touring Club Svizzero, da sempre molto severo nelle sue valutazioni, indica come gomme nuove quelle che hanno al massimo 36 mesi. Se sono state costruite oltre questo limite di tempo non vanno accettate. Per motivi di sicurezza, gli pneumatici oltre gli otto anni non devono più essere usati, anche se presentano un profilo sufficiente.

COSA INDICA CONTINENTAL

Comunicazione ufficiale di Continental, uno dei marchi più autorevoli e importanti al mondo.

L’età “cronologica” degli pneumatici.

L’età cronologica di un qualunque pneumatico può essere facilmente trovata sul fianco dello stesso, immediatamente dopo i caratteri che seguono il simbolo (acronimo) DOT.
Per pneumatici prodotti dopo l’anno 1999, gli ultimi quattro numeri identificano la data di produzione dello pneumatico in relazione alla settimana. Infatti i primi due numeri dei quattro suddetti, identificano la settimana di produzione (con un intervallo che va da “01” a “52”). Gli ultimi due numeri identificano l’anno di produzione (ad esempio, un pneumatico con la seguente informazione “DOT XXXXXX2703” è stato prodotto nella 27-esima settimana del 2003).

Per pneumatici prodotti prima dell’anno 2000, la data di produzione è indicata da tre numeri al posto dei quattro suddetti. Inoltre, negli anni ’90, Continental ha aggiunto un triangolo (◄) alla fine della stringa di caratteri suddetta per distinguere uno pneumatico costruito negli anni novanta rispetto a quelli della decade precedente. (ad esempio, un pneumatico con la seguente informazione “DOT XXXXXX274◄” è stato prodotto nella 27-esima settimana del 1994).

Raccomandazioni sulla durata di utilizzo dei pneumatici

Continental non può determinare a priori quando uno pneumatico, di una determinata età, deve essere rimosso dal servizio, data la molteplicità dei fattori e dei dati tecnici che contribuiscono a definirla.
Tuttavia, come tutti gli altri membri dell’industria del pneumatico e dei componenti automobilistici, Continental consiglia che tutti gli pneumatici (inclusi quello di scorta), con data di produzione superiore ai dieci anni rispetto alla data di impiego, debbano essere sostituiti con pneumatici nuovi, anche se dal loro aspetto esteriore appaiono utilizzabili, ed ovviamente la profondità residua del battistrada non abbia raggiunto il valore minimo legale.

I costruttori di automobili potrebbero raccomandare una diversa età cronologica in cui sostituire lo pneumatico: tale differenza è determinata delle esigenze specifiche di quel determinato veicolo. Continental raccomanda di seguire queste indicazioni specifiche.
Il consumatore deve tener presente che la maggior parte degli pneumatici viene comunque sostituita prima di raggiungere il periodo prescritto per la completa usura del battistrada o per altre ragioni.
La definizione di un periodo di sostituzione non riduce in ogni caso la responsabilità del consumatore nel sostituire uno pneumatico quando necessario.

Scarica il documento ufficiale Continental

GOMME: LA DATA DI FABBRICAZIONE? È UNA BUFALA, QUELLO CHE CONTA È…

Corriere della Sera 20 aprile 2017

Sono l’uso e la conservazione a determinare l’efficacia, altro che l’età (indicata sul fianco). Ecco i consigli per conservarle in ottima forma. Aumentando sicurezza e durata
di Stefano Marzola

Certe convinzioni sono difficili da estirpare, come quella che attribuisce un valore alla data di fabbricazione degli pneumatici. «Un tempo, è vero, si acquistavano le gomme mesi prima di doverle cambiare e si facevano “stagionare” nel box o in cantina — ricorda Paolo Marconati, responsabile tecnico di Yokohama Italia —. Così, una volta montate, duravano più a lungo, solo che perdevano in efficacia». La gomma si induriva e nel contatto con l’asfalto subiva meno l’abrasione, ma l’aderenza scadeva. Senza contare che le auto di un tempo erano più lente e leggere. Una sportiva come la Lancia Fulvia Coupé 1.3 degli anni Sessanta aveva la stessa potenza di una Fiat Panda bicilindrica di oggi.

Dove si legge quando è nata la gomma
A indicare l’età degli pneumatici ci sono alcune sigle stampate sul fianco, ma sono più utili alla filiera dei costruttori-distributori che agli automobilisti. Il cosiddetto DOT di cui spesso si parla (erroneamente, perché è la metodologia di classificazione statunitense, non europea) è il numero seriale a cui si fa riferimento in caso le gomme debbano essere ritirare dal mercato. La classificazione europea si presenta come una sigla alfanumerica (esempio: FD8KYYY1017), dove le prime due lettere identificano lo stabilimento, mentre le ultime quattro cifre si riferiscono alla settimana e all’anno di produzione (nel caso dell’esempio, la decima settimana del 2017).

Non risentono dell’età
Come le auto, così gli pneumatici si sono evoluti nel tempo. Si fa un ampio uso della silice, che ammorbidisce la mescola — aumentando così l’aderenza — e rallenta l’invecchiamento. «Le gomme stoccate a dovere — continua Marconati — non risentono dell’età». Mentre l’età conta nell’ambito del montaggio: le condizioni atmosferiche, l’utilizzo e il peso dell’auto influenzano la funzionalità degli pneumatici. Anche se non usate spesso l’auto, le gomme invecchiano. Dunque è bene, suggerisce Marconati, «ogni 4/5 anni farle smontare e controllare all’interno da un gommista».

Occhio a come vengono conservate
Tornando alle gomme nuove, come capire all’acquisto se il gommista ci sta vendendo uno pneumatico in perfetta «forma»? «C’è solo uno strumento che può dare una misura chiara ed è il durometro», risponde Marconati. Oppure si può chiedere al rivenditore di verificare come conserva gli pneumatici, sia quelli nuovi sia quelli lasciati dai clienti per il cambio stagionale. Secondo l’ente European Tyre and Rim Technical Organization, dovrebbero essere tenute in un ambiente fresco, asciutto e leggermente aerato. Dunque se vengono conservate in un container sotto al sole non va bene! Non solo: una volta montati sui cerchi vanno conservati in verticale e leggermente gonfiati (0,75/1 bar). Devono essere anche protetti dalla luce solare diretta e da fonti dirette di calore: la temperatura deve essere inferiore ai 35° e possibilmente non superiore ai 25°.

I consigli per conservarle nel box
Indicazioni valide anche per i privati che pensano di far riposare le gomme stagionali nel box: mai appenderle al muro, per risparmiare spazio; mai sgonfiarle del tutto; occhio all’umidità. La modalità migliore è tenerle distese, possibilmente poggiate su piccoli supporti per sollevarle da terra. Si possono anche impilare, ma è meglio invertire l’ordine una volta al mese. «Capita spesso di ricevere telefonate dei clienti che ci chiedono se sia il caso o meno di acquistare gomme ”vecchie” — rivela Marconati —. La nostra risposta è sempre la stessa: meglio vecchia e ben stoccata che fresca, ma conservata male».

Fonte: Corriere della Sera
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Il parere di un grande esperto: Giampaolo Tenchini

“Le mescole battistrada hanno cambiato radicalmente ricetta. Sono vietati oli aromatici che si usavano un tempo e che tendevano ad invecchiare dopo qualche anno. Oggi con i nuovi aggreganti, non oleosi, non si hanno più problemi di cambiamento di performance. Anzi, dal punto di vista di resa chilometrica e piacere di guida, meglio un DOT di qualche mese precedente! Alla prossima e guidate con prudenza!”.

Chi è Giampaolo Tenchini

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE DI MICHELIN

I PNEUMATICI NON SONO BANANE!

La ricerca ha evidenziato che NON CI SONO DIFFERENZE tra uno pneumatico costruito di recente e un pneumatico prodotto 3 anni fa.

Consigli Michelin sul DOT
Consigli Michelin sul DOT

 

NOKIAN PRENDE POSIZIONE SUL DOT: UNo PNEUMATICO DI 3 ANNI è COME NUOVO

Una recente dichiarazione di Nokian, famosa casa produttrice di pneumatici, afferma che uno pneumatico di 3 anni è come nuovo.

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