Lo pneumatico Run Flat è antiforatura. Esso ha la capacità di non sgonfiarsi completamente in caso di introduzione nel suo interno di corpi estranei, come oggetti metallici, chiodi, viti, ecc. Tutto ciò è stato reso possibile dai costruttori di pneumatici grazie alla costruzione di una carcassa molto più robusta.  Ciò è evidente soprattutto nelle fiancate che, notoriamente, nello pneumatico sono le parti di maggior cedimento, poiché più morbide.

Gli pneumatici Run Flat, in caso di foratura, possono percorrere ancora 80 chilometri ad una velocità di 80 km/h. La vettura non subisce nessuna conseguenza per quanto riguarda la stabilità, sia in curva che in rettilineo. Tuttavia, è chiaro che non bisogna ugualmente esagerare sia nella velocità, che nella percorrenza. Dovremo, quindi, fermarci il prima possibile.

RunFlat

Segnalazione della foratura: come avviene nel Run Flat?

Il sistema Run Flat è collegato elettronicamente alla vettura. A foratura avvenuta, un sistema di controllo chiamato TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) avverte il conducente della perdita di pressione di uno degli pneumatici. Sul cruscotto dell’auto verrà visualizzata con un simbolo luminoso o acustico la presenza dell’anomalia. I sensori elettronici sono applicati all’interno della ruota, precisamente sono fissati al cerchio e trasmettono in radio frequenza a 433 MHZ. Sono anche chiamati sensori a metodo diretto.

Quelli a metodo indiretto, invece, sono collegati alla vettura e non alla ruota e sfruttano il sistema A.B.S. Il sensore antibloccaggio delle ruote legge la circonferenza metrica della stesse e, in caso di anomalia (foratura), segnala prontamente l’inconveniente alla centralina.

Esempio di sensore elettronico (Continental)

Come si riconoscono gli pneumatici Run Flat?

Gli pneumatici Run Flat si riconoscono dalla scritta riportata sulla fiancata della carcassa. Solitamente c’è scritto RSC oppure RFT. Nel caso dei grandi costruttori di pneumatici per i rispettivi modelli di run flat, vi sono le seguenti diciture. ZP o Euforia per lo pneumatico Pirelli, Run on Flat per il Goodyear, SSR per il Continental e RFT per il Bridgestone.

Come si montano?

Il montaggio degli pneumatici di questo tipo richiede una maggiore specializzazione ed una adeguata attrezzatura da parte del tecnico gommista. Questo perché sono pneumatici molto rigidi nelle fiancate e, quindi, difficilmente montabili con le normali attrezzature in dotazione alle piccole officine. Il macchinario smontagomme deve essere dotato di un terzo braccio, che serve per inserire nel cerchio i robusti talloni di queste gomme. Inoltre, il terzo braccio serve a distaccare lo pneumatico dal cerchio senza rovinare i costosi sensori elettronici presenti all’interno della ruota.

Smontagomme per run flat SM931 (CEMB spa)

Essendo pneumatici speciali e con particolari difficoltà nel loro montaggio, è ovvio che costano di più rispetto alle normali gomme in dotazione sulla maggior parte dei veicoli circolanti in Italia. I costi per uno pneumatico del genere devono essere maggiorati del 50-60% rispetto a quelli tradizionali. Anche i cerchioni sono speciali, sono molto più robusti e costano anch’essi di più di quelli normali.

La riparazione degli pneumatici Run Flat è subordinata alle disposizioni del fabbricante stesso della gomma. Alcuni costruttori consigliano di non ripararli, perché se hanno percorso molti chilometri senza aria al suo interno, è chiaro che la mescola ha subito dei danni. Qualche altro fabbricante consiglia di ripararlo una sola volta, sempre che sia stato ovviamente controllato internamente prima di eseguire l’operazione.