Il TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) è il sistema di segnalazione della pressione degli pneumatici della vettura. Grazie a dei sensori montati all’interno di ogni singolo pneumatico, esso segnala al conducente sul computer di bordo, eventuali perdite di pressione e pericolose variazioni di temperatura.

Dal 1 Novembre 2012 per ottenere l’omologazione nell’Unione Europea, il TPMS dev’essere presente su tutte le nuove vetture. Si tratta di una norma contenuta nel Regolamento Comunitario 661 approvato nel 2009, che impone inoltre ai costruttori di dotarne tutte le nuove auto messe in commercio nel territorio dell’Unione a partire dall’1 Novembre 2014.

TPMS: come funziona nel dettaglio

Vediamo, adesso, come funziona il TPMS nel dettaglio. In sostanza, i sensori di cui parlavamo precedentemente sono inseriti nelle valvole di ogni gomma.  Il segnale di allarme, però, non scatta subito. Scatterà, invece, in seguito aSono in grado di individuare delle differenze di pressione anche molto minime, pensiamo ad appena uno 0,1 bar rispetto allo standard assegnato. perdite di pressione che siano superiori a 0,3 bar.

Se viene rilevato uno pneumatico sgonfio del 20% oppure del 25%, si andrà a leggere un avviso sul cruscotto, normalmente. Con il TPMS, invece, abbiamo la possibilità di essere avvisati anche prima. Se, inoltre, l’auto ha un display a quattro pneumatici, si potranno leggere i valori di riferimento per ogni pneumatico. Ad oggi esistono due tipologie di Tyre Pressure Monitoring System: il diretto e l’indiretto. Che differenza intercorre tra questi due? Andiamo a scoprirlo successivamente.

TPMS diretto e indiretto: le differenze tra i due sistemi

Il TPMS DIRETTO utilizza dei veri e propri sensori elettronici collegati alle valvole dei pneumatici e attraverso dei segnali a radiofrequenza trasmette le informazioni sullo stato delle gomme al quadro strumento dell’automobile. E’, quindi, il sistema più preciso ma anche più costoso. L’altro, l’indiretto, è collegato all’ESP e all’ABS. La differenza di pressione viene rilevata monitorando e confrontando la velocità di rotazione della ruota. L’automobilista verrà avvisato della perdita di pressione dello pneumatico attraverso una spia luminosa.

I vantaggi dell’installazione del dispositivo TPMS sono molteplici sia in termini di sicurezza stradale che di consumi. Infatti il TPMS, monitorando costantemente la pressione degli pneumatici, evita un consumo maggiore di carburante ed un’usura precoce delle gomme. La prima auto in circolazione ad aver usano, in Europa, il Tyre Pressure Monitoring System è stata la Porsche 959, nel 1986. Successivamente, è stata la Renault Scenic ad averlo adottato in Michelin Pax, ben dieci anni dopo, nel 1996. Con l’introduzione dello pneumatico Run Flat, inoltre, il TPMS si è decisamente evoluto in una sorta di run flat warning system, che serve per avvisare anche il conducente su eventuali limiti di velocità e di percorrenza che sono previsti da una copertura con pneumatici Run Flat.

Che cosa dovremmo fare se riceviamo il segnale mentre stiamo guidando? Come prima cosa, meglio fermarsi in un luogo sicuro, per poter meglio controllare le gomme e per assicurarsi di non aver bucato. Ancora, andremo a controllare la pressione di ogni pneumatico rispetto al livello di pressione consigliato dalla casa di produzione degli stessi. Successivamente, dovremmo cercare un gommista o un’area di rifornimento più vicina, al fine di risolvere la problematica in più presto possibile, per far gonfiare le gomme e riportarle al livello di pressione corretto.